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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

Halloween post: le frittelle di castagne fantasma!

Oramai da un po' di anni a questa parte Halloween è entrata a gamba tesa nell'elenco delle nostre ricorrenze ... o forse sarebbe meglio dire "occasioni per fare festa", perché se non questo, che cos'è??  Io, che ho appeso al chiodo da qualche anno il mio mantello da strega, ne approfitto per dare spazio alla creatività e "fare festa" a modo mio in cucina ... con una puntina di nostalgia verso i miei passati  "Alcolween" :-) Ecco a voi infatti un dolcetto rapido ed indolore per il banchetto da brividi di questa sera : le frittelle di castagne ... fantasma!  La ricetta è quella di Giallo Zafferano , a cui semplicemente ho tolto i pinoli, per evitare spiacevoli dentiere nella bocca dei fantasmini e a cui ho aggiunto qualche goccia di vaniglia per profumare.  Cosa si può volere di più? Ricetta semplicissima, espressa e di grande "effetto Halloween"! Nigella sarebbe orgogliosa! :-) INGREDIENTI (per 18 - 20 frittelle):

Risotto con zucca, cipolla di Tropea e spada affumicato.

Il risotto spesso mi parla di me:  l'autunno durante la scuola elementare, la nonna che lo mescola energicamente con il suo cucchiaio di legno, il profumo dei funghi e l'addio all'estate, che al primo piatto se ne andava definitivamente per lasciare il posto alla trepida attesa di Babbo Natale. Potrei citare tante immagini quante ogni singolo chicco in pentola! Ma non oggi.  Oggi voglio sperimentare, lanciarmi ... osare! Soprattutto dopo un weekend di pasta in bianco e sofferenze! Infatti vado a proporvi un classico dei risotti, quello alla zucca, impreziosito ad arte con del raffinato pesce spada affumicato. La dolcezza estrema che incontra la sapidità del carpaccio di spada fumè ... ammetto .... un connubio abbastanza azzardato. Deve piacere. Come mi sia balenato l'abbinamento è difficile a dirsi ... anche se in questi casi credo che la fame delle otto di sera e la tranquillità della mia auto con la radio che va costituiscano una condizione ideale ... u

Key Lime Pie ... direttamente da "American Bakery"

Ho trascorso una buona parte della scorsa domenica comodamente seduta sul divano a studiarmi American Bakery , il libro di Laurel Evans appena acquistato. Totalmente rapita dalla bellezza delle fotografie e da una grandissima curiosità per cui non vedevo l'ora di voltare pagina, ho cercato ad un certo punto di tornare in me, di scendere dai grattacieli newyorkesi e dalle palme californiane su cui la mia mente si era arrampicata e di alzarmi dal divano. Destinazione cucina, per mettermi subito all'opera e provare a realizzare qualcuna delle meraviglie che mi avevano completamente assorbito. Difficile scegliere ... difficilissimo! Avrei voluto che tutti quei dolci si materializzassero davanti a me in un istante! E come sempre succede in questi casi ecco arrivare da Davide il suggerimento: "VOGLIO QUELLA AL LIME!" Meno male! Se non avesse deciso lui sarei ancora in cucina a dondolarmi come un'ebete col libro fra le mani incapace di scegliere fra tante delizi

Il nostro pranzetto del sabato: Fiori di zucca in pastella ripieni di acciuga e mozzarella.

Oggi abbiamo deciso di dedicarci la giornata ... buon cibo, relax e telefoni rigorosamente staccati!  E che giornata dedicata sarebbe senza un succulento pranzetto a suon di golosità?  Infatti vi presento il nostro piatto di oggi; una squisitezza per cui tutti e due andiamo matti: i fiori di zucca!  Ne esistono un'infinità di varianti e sebbene siano tutte (o quasi) assolutamente valide, a me personalmente piacciono così: pastellati, con all'interno un cubetto di mozzarella e un'acciughina per dargli quel tocco in più!  Le foto non rendono tanto perchè sono state fatte con un cellulare, ma la croccantezza ed il volume credo siano comunque evidenti!  Sono infatti molto orgogliosa della mia pastella, perchè dopo una miriade di tentativi, sono finalmente riuscita a trovare una ricetta secondo me perfetta, sia per i fiori di zucca che per qualsiasi altro alimento adatto a questa preparazione!  Rimane per niente unta all'interno, voluminosa e soffice

Aringhe alla finlandese: "silakat suomalaiseen tapaan"

Quando ho annunciato che avrei dedicato la settimana scorsa alla cucina del nord Europa, non credevo che gli impegni per la casa si sarebbero messi d'accordo per concentrarsi tutti in un'unica ondata!  La scelta è ricaduta su questo tipo di cucina sia per curiosità, sia perché le ricette che ho selezionato si presentavano semplici, sostanziose (che col freddo non guasta!) e allo stesso tempo d'effetto.  Eppure, nonostante la facilità, come avrete notato sono riuscita a pubblicare i post su questi piatti a spizzichi e bocconi, sommersa nel frattempo dalle cose da fare!  Nella speranza di non aver creato troppo disordine, ecco che vado a proporvi l'ultimo esperimento scandinavo della serie, dopo  il Roklaks norvegese  e  le Laxbullar svedesi  , ecco a voi le aringhe alla finlandese (dal nome in lingua autoctona è impronunciabile). Vi assicuro che nonostante la banalità della ricetta, come per tutti i piatti scandinavi che ho provato, è l'accostamento che

AMERICAN BAKERY!

Ieri sera come annunciato, ho partecipato alla presentazione dell'ultimo libro della mia foodblogger americana preferita:  Laurel Evans. La sua ultima fatica si chiama "American Bakery" e la cosa che più mi è piaciuta sfogliando le pagine ed ascoltando le parole dell'autrice è stato il suo discostarsi da tutti quei dolci americani meravigliosi ma che al gusto risultano solo un cumulo di zucchero e pan di spagna. Laurel ha saputo selezionare e proporre solo dolci veramente buoni, e lo ha fatto corredando il suo libro di preziose indicazioni su ingredienti particolari e sui luoghi dove reperire il necessario per realizzare le sue ricette.  Laurel non solo ha ridato dignità e smalto alla cucina americana schiacciata nell'immaginario collettivo  da fast food unti e bisunti, ma ha saputo portare a galla piatti tradizionali di cui altrimenti difficilmente  il grande pubblico avrebbe sentito parlare. E leggendo i suoi libri sarebbe stato proprio

Laxbullar: dalla Svezia l'inconsueto matrimonio fra salmone e pancetta.

Devo scusarmi con tutti i lettori per questi lunghi fine settimana di silenzio culinario, ma le mille cose da fare per l'allestimento della nuova casa sono tante e se non vi dedico il weekend sono spacciata! La mente però è sempre qui, ad immaginare quante persone stanno leggendo il mio amato blog, quante stanno sperimentando una mia ricetta ed ancora quante cose passano nella mente di chi mi legge per caso o per abitudine! ... Sono domande che mi pongo molto spesso e l'unico specchio che posso consultare per farmi una vaga idea delle risposte è il counter delle visite. Devo ammetterlo .... mai avrei immaginato tanto interesse! L'orgoglio, la soddisfazione e tutto l'insieme di emozioni che questa mia piccola finestra mi regala sono un qualcosa di indescrivibile, e proprio per questo desidero ringraziare  tutti coloro che mi seguono e mi sostengono ... sul web come nella vita! Detto ciò ecco a voi una delle ricette del nord Europa che dovevo realizzare la settimana

Olanda time! Boerenkool met worst: una mia rielaborazione con Gouda.

"Boerenkool met worst" significa letteralmente "cavolo con salsiccia". In Olanda, come in molti altri paesi del nord Europa, non è così semplice scovare piatti propriamente tipici. Al di là della pasticceria, che costituisce un capitolo a parte, spesso ci si imbatte invece in prodotti del luogo molto usati dalla popolazione e allo stesso tempo famosi nel mondo. Un esempio? Il formaggio Gouda. Con la sua denominazione d'origine protetta costituisce uno dei prodotti olandesi più apprezzati e conosciuti insieme al più "popolare" Leerdammer. Ho deciso così di impiegare questa chicca casearia in un abbinamento abbastanza diffuso nelle abitudini alimentari olandesi: cavolo e salsiccia ... nello specifico cavolo verza! Esistono un'infinità di ricette e combinazioni legate a questi due prodotti, ed io ne ho scelta una abbastanza comune, migliorandola appunto con l'aggiunta di Gouda e con la cottura delle salsicce in forno anzichè in pentol

Roklaks norvegese rivisitato.

Immaginate di dover nominare in botta e risposta un piatto norvegese! :-) Panico! Io per prima comincerei con il classico "ehm ... ehm...". In effetti la cucina norvegese, come la scandinava in generale, non possiede piatti particolarmente tipici, privilegiando invece il consumo di prodotti tipici che vengono banalmente assemblati o combinati. Un esempio per tutti il salmone servito con patate e panna acida, o ancora la renna ... insomma si parla sempre di quelle due o tre cose molto apprezzate che vengono cucinate talvolta al forno, talvolta in umido o alla griglia o, ancora meglio, sottoforma di polpetta! Uno degli abbinamenti che più mi ha ispirato studiando questa cucina è quello salmone-uova-spinaci ... in una parola "Roklaks". Infatti, per evitare di proporre un banale piatto di uova strapazzate con salmone e spinaci, mi sono spinta uno "zic" in là, elaborando questi deliziosi sformatini/frittatine prepararti nè più nè meno con uova, salmo

Palline cocco e biscotto

Mia cugina Lorena, sicula doc e grande amante dei dolci, mi ha regalato quest'estate la ricetta delle buonissime palline al cocco che ha preparato in occasione di una cena al mare. Guardate qui sotto come sono belle! Come promesso ho voluto cimentarmi anch'io nella loro preparazione e dato che il cocco mi ricorda terribilmente il mare e l'estate che se n'è appena andata via, ho preferito dare alla sua ricetta un "taglio autunnale" variando leggermente la preparazione originale. Niente di grave Lory tranquilla ... il risultato non è male per niente! Ho semplicemente dimezzato le dosi del cocco e al suo posto ho utilizzato i biscotti ridotti in polvere. Che bontà! L'accoppiata cocco e biscotto è proprio azzeccata! Il cacao amaro poi ci sta benissimo ... li fa sembrare dei piccoli tartufini! Dunque oggi post bivalente! Palline per tutte le stagioni .... e scusate se è poco :-))  PALLINE COCCO E BISCOTTO: - 250 di cocco grat

Pimientos del Piquillo ripieni di crema di merluzzo: un prodotto DOP per un grande piatto tradizionale.

Come già accennato nella loro descrizione, i  Pimientos del Piquillo costituiscono un vero e proprio tesoro e vanto della produzione ortofrutticola spagnola. Una delle ricette secondo me migliori per gustarli è di certo la versione con ripieno di crema di merluzzo o baccalà. La delicatezza della polpa di questi piccoli peperoni si sposa divinamente col pesce ed il modo migliore per degustarli è certamente sottoforma di tapas, ovvero serviti come caldo e stuzzicante assaggio durante l'ora dell'aperitivo. Io, che ne sono particolarmente golosa, li ho cucinati ieri sera come secondo piatto e in men che non si dica sono stati spazzolati! In Italia trovarli è quasi impossibile e per questo vi consiglio o di provarli direttamente in loco, oppure di acquistarne qualche confezione da portare a casa perchè davvero meritano tantissimo! Credo che siano insostituibili per questa ricetta e credetemi, il connubio che si viene a creare fra il sapore del merluzzo e la loro dolcezza v

I Pimientos del Piquillo: un tesoro spagnolo direttamente dalla Navarra

I Pimientos del Piquillo sono una qualità di piccoli e dolci peperoni spagnoli originari di Lodosa (Navarra). Si tratta di un vanto della produzione ortofrutticola spagnola, introvabili in Italia, costituiscono uno dei prodotti più usati e conosciuti nella penisola iberica. In tutta la Spagna sono soliti cucinarli in molti modi, a seconda della regione, si può infatti affermare  che (dopo la paella) siano praticamente diventati  il corrispettivo della lasagna in Italia: un unico piatto nazionale, mille ricette, milioni di apprezzamenti! Tra l'altro questi dolcissimi peperoncini ripieni vengno spesso serviti anche come tapas, secondo me il modo migliore per degustarli! Ho comprato 4 confezioni di Pimientos del Piquillo quest'estate a Minorca, ed ho atteso pazientemente di trovare la giusta ispirazione per cucinarli! La mia versione preferita è sempre stata quella con ripieno di baccalà che infatti ho provato con successo a realizzare proprio ieri sera! Risultato? Ne